Una strada che non porta a nulla

Una strada che non porta a nulla
Illustrazione originale di Aris (Romina Beneventi)

martedì 27 maggio 2014

Seasons





-testo di Rumigal
-in copertina, "Decomposizione", di Artaile





E di cosa parlo?
Qui, con la mia tela le mie parole non sono necessarie. E' la mia mente che parla, il mio pennello.
Alzo la mia mano al cielo e guarda tutte le macchie di inchiostro che la riempiono. Sono le stesse nebulose che riempiono il latte cosmico che circonda ogni cosa.
Perché dopotutto io sono ciò che voglio. Ed io voglio l'universo.
Il mio pennello traccia una linea scura sul bianco della tela, eppure, a guardarla, in questa linea mi pare di vedere un movimento, un prima e un dopo ed io sono l'attimo che collega il passato ed il futuro.
Allora voglio chiederti una cosa, Rumi.
C'è mai stato un istante che fosse più importante degli altri? Un bacio tra due innamorati, il primo punto della Biblioteca di Babele o l'ultimo raggio dell'ultimo sole dell'ultimo universo. E il primo vagito del primo Buga, magari. La prima nota della prima canzone o l'ultimo passo che sarà danzato dagli ultimi uomini. E ricordi la prima pietra poggiata atterra dai Costruttori del Tempo e dello Spazio?
La mia domanda è un trabocchetto, so che lo sai. Perché colui che nelle mani stringe una penna come te, o un pennello come me, non vede nulla che sia immobile o meno importante. Agli occhi dell'Artista, l'Universo è una gioia ed una festa continua. Noi cavalchiamo questo movimento e siamo inarrestabili come l'esplosione di una stella. Siamo come un Big Bang, le parole sono scoperte ed i colori sono una strada da seguire per raggiungere distanze sempre maggiori e luoghi inesplorati.
Quindi guarda, Rumi.
Mi basta tracciare una semplice linea su questa tela, perché questa Strada che non porta a nulla diventi il punto di partenza. Mi basta disegnare una strada che mi porti dove io voglia andare. Ovunque io voglia andare.
Ed io voglio arrivare lontano, dove non è ancora arrivato nessuno.
"Porterai il tuo fuoco in lungo e in largo per gli orizzonti cosmici" le dico, gettando a terra l'ennesima bottiglia di Whisky.
Sulla sua tela vedo milioni di forme e colori e suoni e parole. Artaile sorride e mi risponde che si sta bene qui, nel silenzio di questa Strada. Che ci tornerà anche, quando magari sarà stanca.
Ma poi inizia a camminare lentamente, verso il bordo. Ma non c'è più il vuoto. C'è una lunga strada che conduce verso la Stella più lontana.
Sorride un'ultima volta prima di iniziare ad allontanarsi.
Mi volto verso la tela e adesso è bianca. 
I suoi colori stanno riempiendo ogni angolo del Cosmo, adesso.

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