Una strada che non porta a nulla

Una strada che non porta a nulla
Illustrazione originale di Aris (Romina Beneventi)

martedì 6 maggio 2014

Memories


-testo di Rumigal
-foto di Komno Photografy (Model: Sara Ruzza)



Di quei giorni, ricordo il suono delle sue dita che sfioravano i tasti del pianoforte. Era come se le note uscissero dalle sue dita, e non dalla pressione di quei tasti bianchi e neri. Era una magia, ed io me ne stavo li, seduto accanto a lei e sognavo.
Ma no, non sono diventato un amante della musica classica. Questa è forse l'unica cosa che ricordo. La suonava sempre, era la sua preferita. E' morta troppo presto perché potesse farmi amare la musica come l'amava lei.
Però mi ha insegnato comunque l'importanza di avere bei ricordi. Sono loro che ti tengono a galla. E per avere bei ricordi, devi vivere.
Mia madre mi ha insegnato proprio questo, me lo ha insegnato tutte le volte che suonava il preludio di Bach ed io passavo pomeriggi ad ascoltarla, nella sua stanza piena di luce, che forse di luce neanche ce n'era cosi tanta come la ricordo io, ma ha importanza?
E poi ricordo che mi parlava di cosi tante cose, mi raccontava le storie che aveva letto, come Moby Dick, quanto adoravo Moby Dick da bambino! E poi le storie che inventava, o che le erano successe. Alcune cose per esempio non ricordo neanche se erano inventate.
Però ricordo la sua voce. Ricordo la sua voce che era bella come la musica che suonava.
I ricordi sono importanti. Ed io ricordo te, mamma. Ricordo che in quella stanza c'era cosi tanta luce che rischiarerà ogni tenebra che proverà ad avvicinarsi a me.
E sai una cosa? Fin'ora nella mia vita di oscurità non ne ho visto neanche l'ombra.

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