Una strada che non porta a nulla

Una strada che non porta a nulla
Illustrazione originale di Aris (Romina Beneventi)

martedì 18 marzo 2014

Il posto giusto

-testo di Rumigal-
-foto di Marìka Poulain-

Fa rotolare la bottiglia vuota, che gira e gira e gira e poi si ferma lentamente, indicando il vuoto, oltre il ciglio della strada su cui è seduto.
I piedi nel vuoto, lo sguardo di Morgan rivolto a tutto ciò che ha davanti. La strada che non porta a nulla. Il posto più romantico che conosca.
Percorri questa strada per diversi chilometri, tenendo la montagna sulla destra. Non ci sono più luci. Però riesci a vedere ogni cosa, perché la notte sa essere cosi luminosa nei luoghi giusti. Poi, il fianco della montagna si distacca leggermente, e non c'è più niente se non la strada. Che sembra quasi una rampa per andare verso il cielo, verso le stelle e la luna.
Ci viene un sacco di gente qui. A volte ci arrivi che c'è già qualcuno, o magari trovi qualche bottiglia vuota. Ma comunque sia, è come se ci fosse una regola non scritta, un
patto.
Qui non si fa rumore.
Forse è il silenzio che puoi trovare quando ti allontani dalla Città, abituati come siamo al rumore da non percepirlo neanche più. Una sorta di rispetto innato verso questo luogo.
Morgan ricorda quando vennero qui la prima volta, lui e Jhonny e Jack. Erano in macchina con un loro compagno più grande, che aveva già la macchina.
Non fecero niente di che quella volta però. Arrivarono qui, se ne stettero per un po in silenzio, poi andarono via. Ci tornarono qualche tempo dopo. Tutti e quattro. C'era anche Miki. Ma questa volta fu bello. E a Morgan venne in mente che forse certe cose vanno fatte con le persone giuste, altrimenti non possono essere belle, o importanti.
Gira ancora la bottiglia, mentre si accende una sigaretta.
E' da un sacco che non vengono qui tutti assieme, a stare in silenzio.

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